L’azienda Itria: fiore all’occhiello della Marmilla per la coltivazione dello zafferano

«Mio marito e io» spiega la fondatrice dell’impresa Maria Itria Paulis, «abbiamo svolto, sino ai primi anni novanta, attività completamente diverse rispetto a quella che portiamo avanti oggi: io mi occupavo della gestione economica di una nota azienda locale, mentre Elverio, era un operaio specializzato nel settore industriale. Per potermi dedicare alla famiglia a tempo pieno, decisi di licenziarmi e iniziare una nuova vita. Era il 1994 e avevo poco più di cinquant’anni. Il dna di una persona, però, pur con il trascorrere del tempo, non  cambia e io non sono stata certo l’eccezione che conferma la regola. Sono sempre stata una persona caratterizzata dal desiderio continuo di mettere in campo idee e di aprirmi verso nuove sfide. In poco tempo mi sono quindi rimessa in gioco nel mondo del lavoro decidendo di riprendere in mano la coltivazione dello zafferano, una vecchia tradizione di famiglia. Con il coinvolgimento di mio marito e dei miei due figli più grandi, cominciammo a coltivare un piccolo appezzamento di terreno di poco più di mille metri quadri di estensione, di nostra proprietà. Qualche anno più tardi si sarebbe unita, a collaborare in questa attività anche Simona, la più piccola dei tre fratelli. Eravamo tutti fermamente convinti che stessimo facendo qualcosa di buono e questa  consapevolezza è cresciuta e si è rafforzata giorno dopo giorno».
In queste situazioni non si può parlare di “fortuna”, quando alla base di tutto c’è il massimo impegno e una forte determinazione e passione per portare avanti un qualcosa in cui si crede. Elementi imprescindibili per trasformare i propri sogni in realtà!!!
Oggi la nostra azienda produce zafferano di sardegna dop e peperoncino bio piccante di alta qualità e siamo felici del nostro lavoro.
Sono convinta che se da parte dei genitori ci fosse  l’input ”imprenditoriale” i figli sarebbero probabilmente più motivati a intraprendere la strada dell’imprenditoria, sentendosi più sostenuti dalle proprie famiglie. Ritengo, infine, che la classe politica a tutti i livelli possa e debba fare di più, occorrerebbe, per esempio, investire le risorse che si spendono nelle varie manifestazioni enogastronomiche (sagre, fiere mercato e affini ndr) in maniera più mirata per la parte che concerne la promozione della vendita dei prodotti, quest’aspetto è, forse, il vero tallone d’Achille nell’economia della nostra terra».
FONTE: LA GAZZETTA DEL MEDIO CAMPIDANO